FOLGORE – PONTEVECCHIO

Una delle prime immagini – tra le tante – che affiorano alla mente quando si parla di Pino Cozzi, quando la mente si abbandona a note nostalgiche dipinte su tela verde, è proprio questa. Un istante così vicino, apparentemente lontano un secolo. La Folgore Legnano si trovava in quel preciso istante in vetta a quel campionato di Prima Categoria che successivamente si sarebbe concluso con i play off. Di quella squadra, i cui protagonisti sono ancora in buona parte schierati tra le file grigiorosse, sembrano ormai rimasti solo ricordi e qualche striscia di giornale.
I legnanesi esordivano 5 anni fa, per la prima volta, in questa categoria, strappando una salvezza più per demeriti altrui che per meriti propri. Dopo un lustro, nonostante l’esperienza avrebbe dovuto insegnare a diventare grandi, la Folgore Legnano si ritrova nella stessa situazione di quando muoveva i primi passi in questa serie.
Il ritorno al Pino Cozzi doveva essere il simbolo di una rinascita spirituale, prima ancora che calcistica. Ha segnato invece, contro la prima della classe – il Pontevecchio – una disfatta priva di contenuti e rivalsa. Ciò che fa più male, oltre al risultato, è la deposizione delle armi prima ancora di andare al patibolo, come se quest’ultimo fosse l’inevitabile soluzione già decisa dal fato.
E allora mi rituffo in questi ricordi dove tutto era bello, incredibile, magico: forse per alleviare il dolore; forse per dimenticarmene.
Come scrisse Pietro Pinoia nella sua celebre opera: eravamo felici e non lo sapevamo.

Folgore Legnano – Pontevecchio: 0 a 5!